La Chiesa della Santissima Annunziata ed il
Convento di San Francesco in Cortemaggiore
La chiesa dedicata alla Madonna Assunta in cielo
è stata costruita in appena cinque anni –precisamente tra il
1487 ed il 1492- su incarico di Orlando I Pallavicino, figlio
del Fondatore di Cortemaggiore, e sul progetto di Giberto Manzi.
L’edificio venne consacrata al culto dal vescovo di Piacenza
Fabrizio Marliani nell’anno 1499. Il disegno della pianta è di
tipo basilicale a tre navate separate da pilastri polistili
alternati a colonne cilindriche. Sviluppa una dimensione di
55,30 metri –di larghezza- e 17 di larghezza.
La chiesa è orientata. Su tutta la parete di
destra –che è rivolta a meridione- si snodano delle belle
cappelle in rapida successione, abbellite in epoca barocca di
sovrabbondanti decorazioni, costruite verosimilmente durante il
corso del Seicento.
La costruzione –nel complesso- risulta accurata e
organica. Ciò è dipeso dalla consequenzialità nell’effettuazione
nel lavoro di cantiere e particolarmente dalla ricchezza della
comunità che ha sostenuto l’edificazione senza particolari
interruzioni.
Notiamo una tendenza a realizzare una struttura
abbastanza austera ed al contempo quasi già rinascimentale;
chiare le linee che richiamano allo stile tipicamente lombardo
ed al gotico internazionale, seppure con punte di nuove . Si può
affermare che è certamente uno stile unico –che potremmo
definire “di transizione”- come risulta dal ricco accostamento
di forme lombarde e gotiche a forme nuove, come si diceva
peculiarmente rinascimentali.
All’esterno la facciata si presenta in perfetto
“stile lombardo”, con le piastrate che la dividono in tre
scomparti e terminano alla sommità con le guglie.
Lombarde sono pure le absidi, mentre gli archi a
tutto sesto, che formano le belle nicchie del lato sud, sono
rinascimentali.
Il campanile è di costruzione recente.
L'interno
è costituito da una combinazione degli archi acuti con archi a
tutto sesto, più rotondeggianti, che ne risaltano immediatamente
la solennità del luogo. In origine, tutto l’interno era decorato
e di ciò se ne scorgono varie tracce. Interessanti risultano lo
sviluppo delle cappelle che si aprono in profondità sulla navata
destra nella parete sud e la cornice di fine terracotta che
corre lungo le pareti delle stesse cappelle.
Il vero gioiello della Chiesa, però, è costituito
dal complesso delle cappelle gentilizie del Pallavicino, situate
all’altezza del transetto destro e stupendamente affrescato.
Le Cappelle Sepolcrali sono di pianta quadrata,
sulle volte a fondo azzurro risultano otto affreschi: sulla
prima quattro padri della Chiesa (Girolamo, Ambrogio, Agostino,
Gregorio), sulla seconda i quattro evangelisti; a destra, in
alto, una Trasfigurazione; sugli archi, quattordici figure di
profeti: sono pregievoli pittnre recentemente attribuite ad un
artista vicino al lombardo Bernardo Zenale (1456-1526). Nel
catino delle nicchie si trovano una Risurrezione e una
Ascensione, opera di ignoti artisti della scuola del Pordenone;
vicino alla finestra di destra si trovano gli stemmi dei
Marchesi Pallavicino e del comune di Cortemaggiore.
In queste due cappelle erano stati trasportati
nel 1499 i corpi dei genitori e dei figli di Orlando II,
racchiusi in due monumenti sepolcrali. Qui vi rimasero fino al
1812 quando, soppresso da Napoleone il Convento e requisita
l’annessa Chiesa -dalle truppe napoleoniche-, i due monumenti
furono trasportati ne Chiesa Parrocchiale.
La cappella della Immacolata Concezione presenta
una pianta ottagonale ed è decorata nel 1530 da Giovanni Antonio
Sacchi, detto il Pordene (1484-1539).
Il Dio Creatore fra una schiera di angeli
fissa lo sguardo su scena del quadro dell’altare dall’alto della
Cupola.
Troviamo poi un'altra eccezionale quadro, nella
parte centrale che mostra Sant’Anna -la madre della Madonna, che
contempla la piccola bimba simbolo dell’anima immacolata di
Maria- contornata da quattro dottori della Chiesa, i Santi:
Girolamo, Gregorio, Ambrogio e Agostino (che fra loro indagano
il mistero della Immacolata Concezione). L’originale della tela
–anche questa opera del Pordenone- è ora ubicata nella Galleria
Nazionale di Capodimonte a Napoli. La copia presente nella
Chiesa di Cortemaggiore è attribuita a Lodovico Carracci.
Appena sotto la cupola troviamo nelle lunette tre
sibille -profetesse pagane- e quattro profeti biblici, che
predissero la venuta Maria. Mentre ai lati dell’altare ci
vengono proposti alcuni grandi Mariologi: da sinistra a destra
abbiamo Origene, Salomone, Cirillo, Cipriano e Girolamo.
Graziosissime sono le decorazioni che coprono i rimanenti spazi
della cappella
Nella navata di sinistra al di sopra della porta
-cui si accede alla sacrestia e al chiostro- si trova una grande
opera pittorica del Pordenone raffigurante la “Deposizione di
Cristo”, anche questa realizzata attorno al 1530.
Ulteriore elementi degno di nota è -all’interno
della Chiesa- l’affresco della controfacciata fatto all’inizio
del 1700 -di un ignoto pittore lombardo- riproduente la
Annunciazione fatta dall’angelo a Maria. Da segnalare anche
il prezioso organo a canne –che purtroppo versa oggi in
condizioni molto precarie- eseguito nel 1885 dal bresciano
Giovanni Tonoli e incastrato in una struttura lignea realizzata
tra 1600 e il 1700: l’abside, con il coro in legno sormontato da
un fondo prospettico che cerca quasi di ampliare la profondità
della Chiesa. Il coro è stato decorato nel Settecento, epoca in
cui la Chiesa ha subito numerosi interventi di restauro e
decorazione.
L’area presbiteriale è molto bella e presenta
delle ali in marmo -realizzato nel 1927 in occasione del settimo
centenario della morte San Francesco- e molto interessante è
pure il vecchio pulpito in legno ora trasformato in ambone per
la proclamazione della Parola del Signore.
In prossimità del lato settentrionale della
Chiesa della Santissima Annunziata venne costruito negli stessi
anni (1487-1492), il Convento francescano a pianta rettangolare
(metri 55x65). La comunità religiosa era strutturata attorno al
chiostro che nel mezzo si presenta con un bel cortile al cui
centro si profila un pozzo, tutt’attorno il peristilio del
chiostro. La costruzione è grandiosa seppure apparentemente
semplice e lineare nelle forme.
Merita un’approfondita visita il chiostro poiché
combina insieme pilastri ottagonali in mattoni e archi a tutto
sesto, con colonne cilindriche di arenaria; quest’alternanza
ritmico-stilica è la ripresa dello stile di transizione già
notato nella Chiesa. A livello di decorazioni urge sottolineare
diversi affreschi e dipinti che rallegravano l’ambiente posti in
corrispondenza delle arcate, probabilmente opera di un artista
che aveva lavorato nella Chiesa. Alcuni di questi quadri sono
ora conservati in una sala all’interno del Convento.
La biblioteca, altro gioiello del complesso della
Santissima Annunziata in Cortemaggiore, è ubicata nell’ala a
ridosso Chiesa ed è stata fondata nel 1492. La raccolta di libri
del convento fu subito accresciuta ed impreziosita dalla
committenza, i Pallavicino, con molti codici musicali miniati,
incunaboli, e volumi –alcuni rare pubblicazioni a stampa, le
prime in Italia- del Cinquecento e via via accresciute nel corso
degli anni da numerosi altre pubblicazioni.
Degno di nota -all’interno del convento di San
Francesco- è pure il refettorio ligneo, significativo per il suo
soffitto affrescato in rilievo ed il pavimento in cotto.
Dopo mezzo millennio di presenza -il 4 ottobre
1987, festa di San Francesco d’Assisi- i Frati Minori hanno
lasciato il Convento di Cortemaggiore. Sono subentrati nella
custodia della Santissima Annunziata i i Padri Sacramentino, una
Congregazione Religiosa fondata da San Pietro Giuliano Eymard a
Parigi nel 1856 e ad oggi conta circa 1100 religiosi sparsi in
tutto il mondo. La loro missione nella Chiesa è quella di essere
testimoni e profeti Eucaristia.
Prof. ALESSIO VARISCO
Storico dell’arte e saggista
Direttore "Antropologia Arte Sacra "
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