Giovanniti, Templari ed il culto a San Rocco in Brianza
(Pdf
del Quotidiano "Avvenire" 27 dicembre 2008, pagina 4 - Provincia
Milano)
VIMERCATE, 27/ XII/ '08 - Adagiato
sulle prime molli colline briantee, a pochi km da Vimercate,
sorge Aicurzio, un comune
la cui storia si intreccia con quella dei Cavalieri di Malta.
Un po’ ovunque la presenza dei Cavalieri – prima i Templari, poi
i Gerosolimitani (ovvero gli Ospitalieri di San Giovanni di
Gerusalemme) è testimoniata da molti edifici tuttora esistenti:
Castel Negrino, la Commenda, la Casa degli Umiliati. Persino a
livello di araldica
Aicurzio – sul cui stemma campeggia la croce ottagona detta "di
Malta" dichiara la plurisecolare presenza dei Cavalieri di
Malta. Dell’hospitale milanese di Santa Maria del
Tempio non è restato alcunché, se non la titolazione della
strada ove sorge il Policlinico, via della Commenda, di cui
l’importanza che assume Castel Negrino che ci consente di capire
come erano dimensionati gli insediamenti
monastico-cavallereschi. Come i monasteri benedettini e
cistercensi presenta due quadriportici– chiostri ad impluvium –
con cappellina priorale annessa e limitrofi terreni agricoli.
Frà Dalmazio da Verzario
(l’attuale Verderio) fu il primo Magister
Templi di lingua italiana e, al seguito di San Bernardo da
Chiaravalle, nei pressi del suo paese natale volle fondare un
ospedale su di una via di fede che, provenendo dallo Spluga,
passava per Chiavenna, Colico, Brivio e piegava verso il
Vimercatese per giungere a Milano. La struttura è attestata per
la prima volta da documenti dell’Archivio di Stato di Milano nel
1445 da un documento notarile secondo cui la chiesa priorale
annessa è intitolata a San Giacomo – patrono dei pellegrini – in
ossequio alla chiesa di San
Giacomo in Nussigia a Milano ubicata presso Porta Nuova.
Della chiesa dell’antico Castri Negrini abbiamo memoria anche
nelle visite pastorali
dell’Arcivescovo di Milano del 1581 preceduta dal
visitatore monsignor Ottaviano Forerio che la definisce cadente
e ammalorata; l’oratorio verrà distrutto e riedificato nell’anno
1621, dedicato a San Carlo Borromeo durante una solenne
processione d’apertura il 30 ottobre 1623. Successivamente la
chiesa venne dedicata alla Madonna della Neve; essa presenta un
impianto tipicamente
giovannita: la caratteristica
facciata a capanna, orientata, a
un’unica navata e abside quadrata. Poco distante
dalla mansione troviamo il Crocifisso miracoloso del Campegorino
presso l’antico Oratorio anticamente intitolato a San Rocco, il
santo mendicante e pellegrino che ha speso la propria vita per
i poveri. Di lui abbiamo tracce presso il ponte sul Molgora e
nell’oratorio di Sant Antonio in Vimercate. In ultimo non
possiamo tralasciare l’unica parrocchia dedicata al Santo di
Montpellier nell’arcidiocesi di Milano che si trova a Monza, un
tempo dipendente dalla parrocchia di San Biagio ex hospitium
degli Umiliati- e dal 1848 indipendente.
Prof. ALESSIO VARISCO
Storico dell’arte
Direttore Antropologia Arte Sacra
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