L’Ordine San Giovanni di
Gerusalemme in Grosseto
In Grosseto l'attestazione di
un ospedale risalirebbe al XII secolo ed era dedicato a San
Leonardo. Al fianco del nosocomio esisteva una chiesa
dedicata a San Giovanni Battista che a metà dell’Ottocento
venne ricostruita e la titolazione modificata in chiesa di
San Giovanni Battista della Misericordia, sede dell’Arciconfraternita
di Misericordia.
In un atto custodito presso l’Ecclesia
Abbatialis Sanctissimis Salvatoris
in Abbadia San Salvatore –comune senese sul Monte Amiata-,
dell’anno 1152 si dice che la contessa Gemma degli
Aldobrandeschi diede in dono al monastero amiatino
«omni ratione, quam domus
Ildebrandisca habet in terratico salinarum cum canonicis
Grosseti et hospitali sancti Leonardi de Grosseto, idest:
quarta pars predicti terratichi».
Si apprende che alcune saline
appartengono all'ospedale
e che diverse terre furono date alla Commenda di San
Leonardo che la detenne sino al secolo XVIII. La carta
amiatina dichiara che vi sia una profonda relazione tra la
chiesa e la famiglia comitale grossetana, ciò si
manifesta nel lascito testamentario del conte Ildebrandino
che assegna all’ospedale di San Leonardo –ed alla sua chiesa-
una parte dell’eredità del 1208. Oltretutto nel testamento si
dispone che le armi del conte aldobrandesco fossero lasciate
al tempio
«domui
Templi arma mea».
Questo documento rappresenta a livello storico un’importante
testimonianza in quanto ci dice della dedicazione a San
Leonardo dell’ospedale e ci precisa della presenza
di una chiesa.
Sembra ragionevolmente ipotizzabile che la chiesa appartenente
all’ospedale grossetano più anticamente documentato sia stata
fondata dagli Aldobrandeschi nel loro impegno di cavalieri
templari. Il titolo di una chiesa dedicata a San Leonardo
compare ancora nella documentazione nelle Rationes
Decimarum del 1303.
«(1302-1303) Diocesi di
Grosseto
2939 Eccl. S. Leonardi de
Grosseto
2940 Eccl. S.Lucie de Grosseto
2941 Eccl. S.Guillelmi de Bosco
(et) eccl.
S.Iohannis de Grosseto
2943 Eccl. S.Benedicti de
Grosseto
2947 Eccl. S.Petri de Grosseto
2948 Eccl. S.Michaelis de
Grosseto».
La storia dell’Ospedale grossetano prosegue il suo tragitto di
carità ed impegno sociale (precipui compiti dei Cavalieri di
San Giovanni di Gerusalemme, ora di Rodi) accompagnando
pellegrini ed ammalati alla realizzazione di una salute non
solo esteriore. Il caso di Grosseto è uno delle presenze
italiane di Ospedale Gerosolimitano, di cui la nostra penisola
ne conta ben 4 di cui 2 nel comune di Grosseto: l’ex chiesa di
San Leonardo –ora di San Giovanni Decollato- e Santa Maria
Alborensis. Gli altri due insediamenti gerosolimitani al
centro-nord sono a Pisa -l’ospedale del Santo Sepolcro sul
Lungarno di Pisa- e ad Asti –San Pietro in Consavia-.
La successiva menzione dell’insediamento dei Cavalieri di San
Giovanni di Gerusalemme, del nosocomio e dell’annessa chiesa,
la troviamo nell’anno 1309 (il 1 marzo 1309) Ospedale di
Santa Maria della Scala numero 1406, ai cc.4-6.
«Catasto della Grancia di
Grosseto del 1309
c.4 Carmignano di Feo comincio
il spedale del beato S. Giovanni Battista posto nella città di
Grosseto nel Terziero della Città di rincontro alla Chiesa di
ms. S. Lorenzo di Grosseto
sei case comprate col il detto
spedale a lato l'una all'altra
una casa nel terziero di città....
una casa nel detto Terziero dalli stazzoni da un lato le cose
della Canonica
e dall’altra le cose del Malia
una casa nel Terziero di S. Piero....
una casa nel detto T. e la corte....da un lato S. Lucia....
due case nel Terziero di S. Giorgio con un orto....
una casa in detto Terziero....
c.4v ....una casa dalla porta
di S. Lucia, da uno S. Lucia....e davanti la via
una vigna....con una casa e un pozzo in distretto di Grosseto
nella contrada del Marrucheto....
una vigna nella detta contrada....
una vigna dalla Croce al Cerro....
una vigna in Brancolino da un lato S. Leonardo....
c.5....terra alla Gora a capo
la strada che va a Fiume Morto....
un campo in Campogaliano....
un campo a lato le cose del Malia e dall’altro la via che va
all’Alberese
un canneto dalle Fornaci....via del Guado
un campo di una moggiata di terra a Campogagliano da Rigosalso....
c.5v....un poggiale di là dal
fiume....via che va a Monteano....a capo la fonte di S.Martino....
un prato dalle macchie della Giuncola....via che va alla fonte
di S.Martino....
un pezzo di terra alla Rottoia....
un pezzo di terra....via vecchia che va a Istia dalla via cupa
e nelle Sterpeta
una piaggia....a Montecalvi»..
Nell’anno 1312 l’Ordine dei
Poveri Cavalieri di Cristo vengono soppressi da Papa
Clemente VI ed inizia un declino improvviso per il patrimonio
immobiliare consolidato in quasi due secoli, dopo avere
iniziato un’impresa economica che aveva già inventato un
sistema “pos” ante litteram, una sorta di antesignano
bancomat, con la creazione della lettera di credito.
«Soppressi i Templari e
gli Ospitalieri associati la chiesa di San Leonardo di
Grosseto con i suoi beni passò in commenda dei cavalieri
gerosolimitani, come era avvenuto delle chiese senesi del
medesimo ordine, cioè San Pietro e San Leonardo presso romana,
alla qual ultima appartenne sempre la commenda di Grosseto. I
beni posseduti da questa commenda in Grosseto e sua corte sono
registrati in antichi cartulari a noi pervenuti»
Francesco Anichini nel 1751
così descrive riferisce:
«Nella visita di Mons.
Francesco Bossio del 1575 al fascio A registrasi di aver
ritrovata la chiesa di questa commenda mal tenuta e ridotta
poco meno che un magazzino perché vi ritrovò riposti due
mulini di legno che ordinò subito fossero tolti siccome
sequestrò tutte le rendite della commenda per impiegarsi
queste nei risarcimenti di detta chiesa che decretò scialbarsi
e provvedersi col loro retratto d'ogni bisognevole tanto
d'utensili sacri come d'ogni altro, s’elevasse l’altare e se
le restituissero le sue campane che erano state per uso
profano traslocate in fortezza, siccome che questo arresto
delle medesime continuar dovesse fino a tanto che la chiesa
fosse ridotta in stato proprio e convenevole al decoro d'una
casa dedicata al culto divino e resa ornata di tutte le cose
necessarie al santo sacrificio. Nella visita di Mons. Borghesi
del 1585 al detto fascio A si nota che di quel tempo avevano
l'uffiziatura di essa i Padri di S. Francesco che vi celebrano
messa tutti i venerdì dell'anno e riscontrasi ai libri del
loro convento che molti anni ancora continuassero in tale
officiatura. In quella poi di Mons. Politi del 1592 allo
stesso fascio visite A vedesi comandato l'impianellarsi il
tetto che era di tavole al di sotto, anzi inasserato
s’imbiancasse tutta e si facessero le impannate o vetrate alle
finestre e che ogni anno vi si facesse la festa del S.
Titolare oltre alla messa solita celebrarsi ogni settimana nel
giorno antedetto».
Così leggiamo nel documento
originale della Commenda di Frati Gerosolimitani
c.28. «Eadem
die XIIII Februarii 1576. Visitauit ecclesiam Sancti Leonardi,
que fertur esse Commenda Fratrum, et Equitum
Hierosolimitanorum, et ultimus eius possessor fuit d. Lepidus
de Placidis, qui non multis ab hinc mensibus extremum diem
obiit, ecclesia est oblonga, et decens esset nisi negligeretur.
Nullum in
ea adest Altare...».
La presenza dell’Ordine Gerosolimitano prosegue nel Seicento
come attestato da alcuni documenti della prima metà del
Seicento in cui è citato l’Ospedale e la Commenda di San
Leonardo:
« Cabreo nella Commenda di S.
Leonardo di Siena cominciato il 1622 e finito 1623. S.
Leonardo comm.da di Grosseto».
Successivamente alla
soppressione del Sovrano Militare dell’Ordine di Malta
–ad opera di Napoleone che riesce a conquistare l’isola
melitese- la Confraternita della Misericordia di
Grosseto diviene proprietaria della commenda di S. Leonardo.
Ottenuta nel 1827 la
concessione e l’uso dell’antico nosocomio, della chiesa e
degli annessi edifici, nel 1844 la chiesa minacciava di
crollare e la Confraternita ne decide la demolizione.
Sullo stesso sito dell’antica
chiesa di San Giovanni Battista venne iniziata l’erezione
della chiesa dell’Arciconfraternita di Misericordia in
Grosseto.
Prof. ALESSIO VARISCO
Storico dell’arte
Direttore Antropologia Arte Sacra
In questa carta del XII secolo si dice di saline
localizzate nella zona del Querciolo.
Archivio Sergreto Vaticano. Rationes Decimarum Italiae
(la Diocesi di Grosseto) Tuscia II, Le decime degli anni
1295-1304, Ed. GIUSTI-GUIDI.
A.CAPPELLI ’10, p.35. (Nella sua Storia ecclesiastica
della Città e Diocesi di Grosseto, Francesco Anichini).