La Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme
(Israele)
La Chiesa del
Santo Sepolcro di Gerusalemme, meglio conosciuta dai
cristiani orientali come “Anastasis” o Chiesa della
Risurrezione (“Surp
Harutyun”
in lingua armena), è una delle tante chiese cristiane
all'interno della vecchia città entro le mura dell’antica
Gerusalemme. È indubbiamente una degli edifici di culto
cristiano fra i più visitati. Essa rappresenta il simbolo
della stessa fede cristiana, in quanto sintetizza l’immagine
della mensa sepolcrale –dopo la Crocifissione- e della
Risurrezione del Figlio di Dio, l’Unigenito, il Cristo
incarnato.
La chiesa si stende
su quel lembo di terra che le Scritture Cristiane identificano
come “Golgotha”,
ossia la collina del Calvario. Qui gli scritti
neotestamentari
registrano il sito in cui fu crocifisso Gesù
Cristo, assieme a due ladroni. Il luogo dannato –si ricordi
che a livello veterotestamentario vigeva un monito “maledetto
colui che pende dalla croce-, dedicato alle condanne capitali,
era detto –letteralmente- “Cranio” poiché aveva la forma come
una calotta cranica.
Dopo la deposizione
Giuseppe d’Arimatea -nonostante non fosse in uso né presso i
romani, né tantomeno presso gli ebrei- pose le spoglie mortali
di Cristo in un Sepolcro, acquistato in fretta, presso il
luogo in cui il Signore patì la condanna per crocifissione per
inchiodamento. Affannosamente, prima che iniziasse il Sabato,
l’uomo dovette ordinare che il Corpo di Gesù fosse avvolto in
un telo, deposto in un Sepolcro. Tutte queste operazioni
vennero compiute con molta fretta, per scongiurare che il
corpo contaminasse i riti precedenti il Giorno Santo per gli
ebrei. E così fu. Gesù venne deposto alla belle meglio, poi le
donne, di buon mattino, la domenica videro che il masso che
impediva l’accesso alla camera sepolcrale era rotolato via. Al
posto delle spoglie mortali furono rinvenute solo le vesti.
La Chiesa divenne
tappa del pellegrinaggio di molti cristiani poiché celebra, in
Gerusalemme, il luogo in cui Gesù è stato sepolto. Dal IV
secolo d.C. si costituì un vero e proprio edificio, ciò fu
dipeso dall’afflusso dei molti pellegrini, nonché dai
cambiamenti adottati dalla politica imperiale nei confronti
della religione cristiana e dalla possibilità di manifestarla.
L’amministrazione dell’attuale chiesa è sotto l’egida
ortodossa e dei Francescani.
Il Santo Sepolcro è un luogo frequentatissimo
dalla devozione dei Cristiani residenti ed in pellegrinaggio a
Gerusalemme. Esso è situato nel quartiere cristiano della
Città Vecchia, riunisce i tre momenti fondamentali della vita
santa di Gesù Cristo: la morte, la sepoltura e la
resurrezione. Entrò però a far parte delle mura fra il 41 ed
il 44, quando Erode Agrippa fece erigere un terzo muro per
consentire di integrare anche l’antico Golgota -“Calvaria” in
latino- il luogo del Sepolcro di Gesù. È così che oggi lo
troviamo all’interno delle mura, mentre al tempo di Cristo era
esterno l’area urbana.
Alla chiesa si
accede tramite una singola porta del transetto meridionale.
L’accesso è consentito dopo l’apertura che avviene sotto
tramite la consegna della chiave d’ingresso. Custode della
chiave dal 1192 è la famiglia musulmana Nuseibeh che ne
divenne affidataria della custodia per volere di Saladino
alfine di mantenere la pace tra le varie fazioni cristiane.
Nel XVIII secolo le
autorità ottomane dopo lunghi periodi di tensione tra la
famiglia Nuseibeh -affidataria della custodia- e gli ottomani,
ordinarono che la famiglia Joudeh coadiuvasse i Nuseibeh nel
loro compito. Ancor’oggi la famiglia Joudeh aiuta i Nuseibeh
conducendo la chiave della chiesa cristiana ad un membro della
famiglia Nuseibeh che giornalmente dischiude e serra la porta
d’accesso al tempio.
Varcata la soglia
dell’ingresso scorgiamo la Pietra dell'Unzione, il luogo dove
–la tradizione ritiene- il corpo di Gesù venne disposto per la
tumulazione.
A occidente –e cioè
alla sinistra- si trova la Rotonda dell'Anastasi, ubicata
inferiormente alla più grande delle due cupole della chiesa.
Centralmente alla cupola è posta l'edicola del Santo Sepolcro.
Le chiese ortodossa,
cattolica e armena hanno diritto di ingresso all'interno della
tomba in base allo status quo. Tutte e tre le comunità
quotidianamente vi commemorano la Divina Liturgia della Santa
Messa.
La Chiesa del Santo
Sepolcro è altresì utilizzata per altre cerimonie in
particolari occasioni, quali la cerimonia del fuoco santo
–celebrata durante il Sabato Santo- celebrata dal patriarca
ortodosso di Gerusalemme.
All'interno di una
cappella costruita con una struttura in ferro su una base
semicircolare in pietra troviamo l'altare usato dalla Chiesa
Ortodossa Copta, proprio dietro la rotonda. Poco oltre,
posteriormente a quest’ultima troviamo -sul retro della
rotonda- una cappella molto grezza che si crede sia la tomba
di Giovanni di Arimatea e dove settimanalmente –in ogni Pasqua
settimanale- la Chiesa Ortodossa Siriaca celebra la sua
solenne liturgia.
Alla Chiesa
Cattolica è destinata -a destra del Sepolcro- sul lato
sud-orientale della Rotonda, la Cappella dell'Apparizione,
laddove l’Angelo apparve alle donne accorse al Sepolcro per
ultimare i preparativi della sepoltura secondo la tradizione
ebraica.
Sul lato orientale
-opposto alla rotonda- si trova il “catholicon” greco
ortodosso, una struttura risalente all’epoca delle crociate
ospitante l'altare principale della chiesa.
Una seconda e più
modesta cupola appoggia senza intermediari sopra il centro del
transetto che attraversa il coro. Qui troviamo il compas,
un “omphalos” un tempo ritenuto essere il centro del
mondo. Ad oriente di questo si trova una grossa “iconostasi”
che delimita il santuario greco ortodosso, proprio di fronte a
questo ha luogo il maestoso trono patriarcale unitamente ad un
altro per vescovi celebranti in visita. Sul lato meridionale
dell’altare descritto, preceduto da un “ambulatorio”, è
ubicata la scala che conduce alla Cappella del Calvario –o del
Golgota-, laddove Cristo trovò l’esecuzione della condanna
capitale comminatagli -crocifissione latina per inchiodamento-
e successivamente la morte. Questa è indubbiamente la parte
più finemente e riccamente decorata della Chiesa. L’altare
principale della cappella è della chiesa greca ortodossa,
mentre la chiesa cattolica romana ha lateralmente un altare.
Le scale che discendono nella Cappella di Sant'Elena -
appartenente agli Armeni- si trovano più ad oriente
nell'ambulatorio. Da qui un altro gruppo di scalinate porta
alla cattolica Capella della Santa Croce, luogo in cui la Vera
Croce di Gesù Cristo fu reperita.
Monza,
Esaltazione della Santa Croce 2007
Prof.
ALESSIO VARISCO
Storico
dell’Arte e delle Religioni
Direttore rivista “Antropologia Arte Sacra”