BRUTTI LIBRI DA BRUTTI MITI
Se Il codice Da Vinci di Dan Brown, edito negli
Stati Uniti nel 2000 e da noi da Mondadori, che sta già
marciando verso la trentesima edizione e ch’e stato venduto in
centinaia di migliaia di copie, fosse solo un romanzo giallo, i
cattolici dovrebbero comunque boicottarne per protesta la
vendita.
Stiamo attraversando un momento storico molto delicato e
pericoloso, percorso da fondamentalismi d’ogni genere. In
Olanda, il regista Van Gogh e stato assassinato per aver
prodotto un film di severa e forse non sempre serena critica nei
confronti della condizione femminile nell’Islam: in una sequenza
di esso, difatti, i versetti del Corano appaiono proiettati sul
corpo di una ragazza nuda. Nulla giustifica certo l’orribile
delitto del quale Van Gogh e stato vittima, intendiamoci. Non ci
si puo comunque stupire se, con i tempi che corrono, la cosa e
sembrata blasfema e cio e bastato ad armar la mano di un
fanatico. Se le cose non fossero andate in modo cosi tragico,
comunque, molte voci non musulmane si sarebbero levate a
stigmatizzare quella scena nel nome della tolleranza, del
rispetto reciproco tra religioni, del dialogo ecetera.
V’immaginate poi che cosa sarebbe successo se un regista avesse
osato girar qualche sequenza, che so, antibuddhista o
antiebraica?
Invece, un ipotetico Van Gogh che avesse trattato in quel modo
il Vangelo, sarebbe stato magari lodato per la sua originale
liberta di linguaggio: e chi avesse osato lamentarsi per
l’oltraggio recato alla fede cristiana si sarebbe buscato del
bigotto e dell’integralista. Perche, com’e stato detto, quello
anticristiano e in particolare anticattolico e ormai “l’unico
pregiudizio accettabile”. E i cattolici mandan giu tutto questo
senza batter ciglio.
Un atteggiamento del genere va immediatamente abbandonato. I
cattolici, nel rispetto di tutte le altre fedi e anche di atei e
agnostici, debbono pretendere di venir rispettati a loro volta.
Il “giallo” di Dan Brown verte tutto su un Gesu mai morto sulla
croce, che ha avuto dei figli da Maria Maddalena e la veridica
memoria del quale e stata censurata, nascosta e distorta da una
Chiesa cattolica biecamente fanatica, reprtessiva e assetata di
potere, la feroce punta di diamante della quale e l’Opus Dei,
autentico remaking della Compagnia di Gesù odiata da illuministi
e massoni. Una banda di degenerati e di assassini, inventori di
un Uomo-Dio mai risorto.
Ce ne sarebbe abbastanza per domandarsi se il travolgente
successo di questo libro – che, come “giallo”, non giudicherò –
non sia dovuto in parte almeno al voyeurisme anticlericale se
non proprio anticattolico, latente o confesso, di molti lettori.
Ma c’e di peggio. Perche, nella prima edizione, il libro si
presentava in un’arrogante e saccente Nota “critica” come frutto
di serie ricerche scientifiche. L’editore ha prudentemente fatto
sparire quelle righe dalle edizioni successive: ma permane la
volonta di lasciar comunque nel lettore l’impressione che
l’autore narri una storia veridica, appoggiata a documenti seri
ed autentici.
Che cosa racconta Dan Brown? In oltre 500 pagine dense di gente
assassinata e di colpi di scena, si viene a scoprire che
qualcuno ha le prove certe che Gesù non mori sulla croce, ma
visse a lungo sposando Maria Maddalena e avendone dei figli; che
i discendenti della coppia approdarono fortunosamente in Francia
e dettero origine alla dinastia dei merovingi, che su quel paese
regno tra V e VIII secolo; che tuttavia la malvagia Chiesa
romana, la quale conosceva il mistero di Gesù, si affretto ad
occultarlo per sostituire la Chiesa da lui fondata, il cui Maria
Maddalena e quindi le donne avevano un ruolo di spicco, con
un’organizzazione repressiva e maschilista; che il mito del
Graal allude appunto a un “graal fisico”, il corpo fecondo della
moglie di Gesù; che questo mistero e stato tramandato nei secoli
da varie organizzazioni (tra cui naturalmente i soliti templari)
sempre perseguitate dalla Chiesa, e che tale eredita e custodita
da un sapiente sodalizio, il “Priorato di Sion”, collegato con
il paese pirenaico di Rennes-le-Chateau; che c’e chi ricatta la
Chiesa, minacciando di rivelare il segreto; che la chiesa e
l’Opus Dei non indietreggiano invece dinanzi a nessun tipo di
delitto, pur di mantenere il segreto stesso.
Ed ecco i fatti reali. Che Gesu non sia effettivamente morto
sulla croce, e stato sostenuto da alcuni gruppi eretici
cristiani (ad esempio i docetisti) e lo sostengono, ancor oggi,
i musulmani, forse dipendenti proprio – in ciò – da fonti
docetistiche. Di maria maddalena come protagonista di una
spediale spiritualita parlano appunto alcuni vangeli apocrifi,
come quello di Tommaso. Di un culto di Maria Maddalena e delle
“re Marie” nella Francia meridionale, dove sorge anche il
santuario della Sainte Baume, sappiamo da tempo molto. Era ed e
ancora meta di pellegrinaggi. Che le legenda di Maria Maddalena
sia legata a una serie di racconti agiografici a loro volta
connessi con gli apocrifi evangelici, era non meno noto. Fra
1885 e 1917 visse a Rennes-le-Chateau uno strano tipo di prete
(nel 1910 sospeso a divinis), Berenger Sauniere, che a un certo
punto dette mostra di disporre d’una certa quantità di danaro di
misteriosa origine e che si dette a strani scavi e a un’ancor
piu strana attività edilizia. Attorno a lui nacque una singolare
fama: egli avrebbe scoperto dei “tesori” e dei preziosi
documenti. Presto cominciarono a spuntare, attorno a quelle
trouvailles, le indiscrezioni. Aveva trovato, naturalmente, il
tesoro dei catari o forse dei templari; di più, aveva messo le
mani sul loro grande segreto, ovviamente il Graal. Che pero non
era la coppa dell’Ultima Cena, bensì il simbolo d’una figura
femminile. Nientemeno che Maria Maddalena, che avrebbe sposato
Gesù (a sua volta scampato alla crocifissione) e dall’unione con
il quale avrebbe partorito la progenie del Saint-Graal, cioe del
Sang Real – sfugge a quale lingua apparterrebbe questa
definizione -, il “Sangue Regale”. Difatti dall’unione di Gesù
con la Maddalena sarebbero nati i primi re di Francia, i
merovingi. E il Sauniere si sarebbe arricchito anche ricattando
la Chiesa con la minaccia di rivelare tale segreto.
La storiella fu messa insieme e divulgata negli Anni Cinquanta
da un faccendiere locale, Noel Corbu; trovo poi un divulgatore
fortunato e non privo di buone qualità di scrittore, Gerard de
Sede, il quale nel 1967 pubblico un volume, L’or de Rennes, nel
quale narrava l’intera storia abilmente mischiando fatti,
ipotesi e invenzioni. La cosa ebbe ulteriore fortuna perche se
ne impadronirono tre giornalisti specializzati in cose
esoteriche, M. Baigent, R. Leigh, H. Lincoln, che rifusero
queste baggianate in un libraccio del 1979, Il Santo Graal,
naturalmente venduto a milioni di copie. Intanto nella
Bibliotheque Nationale di Parigi si era scoperto un grosso
dossier di documenti riguardanti il Sauniere: peccato pero che
fossero tutti dei falsi, surrettiziamente introdotti nel nobile
istituto parigino: la cosa e nota e risaputa, ma i mass media
continuano a far finta di niente. Pilota della redazione dei
falsi documenti fu tale Pierre Plantard, fondatore nel 1972 con
tanto di atto notarile d’una societa esoterica, il Priorato di
Sion, ch’egli asseriva peraltro esistere da secoli e che sarebbe
stata la custode del segreto. Il Plantard stesso, naturalmente,
si presentava come discendente di Gesù e di Maria Maddalena,
guardiano del Graal e titolare di un altro mistero: il luogo
della tomba nella quale sarebbe sepolto il vero corpo di Gesù,
un’altura nei dintorni del paese pirenaico raffigurata anche in
un celebre quadro di Poussin (pittore e iniziato e sua volta).
Su tutto quest’intrico di brutte favole si e fatta da tempo
piena luce. Ma finti storici, semicolti gazzettieri e
televisionari, un po’ in tutta Europa, continuano a impestare
piccolo schermo e carta stampata con queste ridicole storie. E
le prove documentarie, la filologia, le denunzie per falso,
nulla scalfisce questo monumento all’imbecillita e al cattivo
gusto.
Novembre 2004
Prof. Franco Cardini
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