La nascita degli Ordini Religiosi
Come nascono e quando nascono
ordini che sono in fondo, nella loro prima radice, dei semplici
ordini religiosi (prevalentemente di laici ma c'è anche qualche
chierico, qualche ordinato all'interno del clero) i quali si
uniscono insieme e scelgono di fare una vita regolata secondo
quella che si chiama appunto una regola. Quindi siamo in
presenza di ordini religiosi i quali si sviluppano da primitive
confraternite giurate, ma del tutto volontarie, di laici che si
fanno una promessa reciproca, una promessa sostenuta da un
valore, da un significato religioso ma che all'inizio non è
affatto legittimato dalla Chiesa. Allora, cosa succede
storicamente parlando? Succede questo: l'XI secolo, che è il
secolo, come sappiamo, della Grande Riforma della Chiesa
(precedente la Riforma che noi, nei Paesi di tradizione
cattolica chiamiamo protestante).
Quindi la Grande Riforma dell'XI
secolo ha portato a una serie di conversioni all'interno del
laicato, soprattutto dei ceti militari, di gruppi di
professionisti della guerra, i quali, per vari motivi, si sono
organizzati all'interno, per esempio, di quelle che erano le
cosiddette leghe di pace che erano organizzazioni che imponevano
a vaste regioni dell'Europa una pace, una tregua, che la Chiesa
riformata dichiarava necessaria per la rinascita di queste aree
dell'Europa e per far cessare i conflitti che erano stati
determinati poi dall'impatto della Riforma stessa, la quale
aveva tolto al mondo laicale gran parte della sua egemonia sulle
istituzioni ecclesiastiche e sulle proprietà ecclesiastiche.
Ecco che all'interno di queste leghe di pace molti militari,
molti guerrieri (li potremmo chiamare col nome che si dava loro
in questo periodo: milites e questo termine milites lo potremmo
tradurre in italiano con un nome che ci è molto familiare, un
po' troppo familiare, un po' troppo affascinante, evocatore di
orizzonti un po' letterari: Cavalieri) ebbene, i milites, i
cavalieri sono abituati, alla fine dell'XI secolo, di riunirsi
in gruppi che si mettono al servizio della Chiesa riformata,
magari abbandonando gli aristocratici che invece si opponevano,
per ragioni che potevano essere anche di natura in gran parte
politico-economica, che si opponevano alla Riforma stessa.
Questi gruppi si riuniscono in fraternitates cioè in sodalizi
liberi con una loro normativa di vita che ha anche degli
elementi religiosi e si mettono al servizio della Chiesa
riformata. Sono gruppi che il grande papa riformatore, Gregorio
VII, grande papa riformatore della seconda metà dell'XI secolo,
amava molto e che amava definire milites Petri, cioè cavalieri
che si mettono al servizio di Pietro, quindi della Santa Sede,
dell'episcopato romano, e non genericamente milites Christi,
quelli che stanno al servizio della causa cristiana.
Del resto il miles Christi
era un termine di origine mistico-monastica che nell'alto
Medioevo è usato per indicare appunto il monaco. Successivamente
noi abbiamo invece questi milites Petri che restano nel
mondo, restano guerrieri legati alle istituzioni di questo mondo
ma si mettono in modo subalterno anche al servizio della Chiesa,
al servizio anche della gerarchia ecclesiastica. Nella
spedizione del 1095-1099, quella che noi chiamiamo la prima
crociata, noi vediamo agire queste fraternitates. Le
vediamo agire anche nel resoconto non sempre chiarissimo dei
cronisti. Sono gruppi di cavalieri che molto spesso si
presentano come poveri cavalieri, non tanto perché siano di
condizione modesta, quanto perché volontariamente hanno
addirittura messo le loro ricchezze in comune per mettersi al
servizio dei pellegrini, per mettersi al servizio della causa
della Chiesa.
Prof. Franco Cardini
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