Prima marcia di Natale della pace
20 DICEMBRE 2008
Il 20 dicembre 2008 la città di Betlemme, in
una giornata un po’ uggiosa e fredda, ha visto passare tra le
sue strette vie più di cinquecento bambini, di Gerusalemme e
di Betlemme.
Un corteo variopinto e vivace ha colorato la
città con la loro presenza, con i loro cartelli di vario
colore,che portavano messaggi di pace e di dialogo: Pace,
Umiltà, Creatività, Comunicazione, Dialogo, e tanti altri
messaggi scritti in arabo, in inglese e in francese.
La marcia organizzata dal Parroco Padre
Ibrahim Faltas di Gerusalemme in collaborazione con Padre
Peter Vasko della Franciscan Foundation, e Antony Habbash
coordinatore di questo progetto, ha toccato il cuore di
tutti. Mai prima d’ora si era visto sfilare in corteo così
tanti bambini, e la città di Betlemme si è fermata per loro,
per applaudire e incoraggiare tutti questi bambini, che
attraverso questa iniziativa hanno voluto manifestare la loro
voglia di essere bambini e di lanciare un messaggio di pace
al mondo.
I Bambini senza Confini, circa duecento, sono
partiti da Gerusalemme, indossando le loro divise e
ritrovandosi al Santuario siriano di Nissan, hanno
incominciato a sfilare lungo le vie, incitando l’inno di
Bambini senza confini, cantando e portando una lunga bandiera,
circa venti metri, con i colori della Palestina, la croce
cosmica, della Custodia di Terra Santa, e il simbolo di
Bambini senza Confini, Children without border. Tutta
l’animazione della sfilata era curata dai ragazzi del progetto
“I’m here”, giovani adolescenti che si prestano a diverse
attività anche in parrocchia.
Giunti nella piazza della Mangiatoia, cuore
della città di Betlemme, commovente è stato l’incontro con
circa trecento bambini di Betlemme, che uscendo dalla Basilica
della Natività, sono andati loro incontro con “Gesù Bambino”
consegnandolo nelle mani del Padre Custode Pierbattista
Pizzaballa.
Un grande cerchio di gioia è stato preparato
nella piazza di Betlemme, seguito dal lancio di coloratissimi
palloncini e delle colombe, simbolo eterno della pace.
Gli amministratori politici locali sono
intervenuti a conclusione della giornata, apprezzando questa
sferzata di gioia e di allegria che i bambini hanno saputo
donare a Betlemme, rilanciando la città anche ad uno stile
nuovo dell’attesa del Santo Natale, un messaggio di desiderio
di abbattere i muri e di vivere i giorni di attesa no nel
consumismo, o nella solitudine, ma di ricordarsi gli uni e gli
altri per poter costruire un bene comune, un mondo migliore,
un mondo di pace, ripartendo dalla grotta dove il Principe
della Pace è nato per noi, venendo a rischiare con la sua luce
le tenebre.
Sul palco delle cerimonie, dinnanzi al Peace
Center, hanno preso la parola il Parroco di Betlemme, Padre
Samuele, ringraziando tutti per la loro presenza a Betlemme e
Padre Ibrahim Faltas, che ha sottolineato l’importanza di dare
fiducia ai bambini, di aiutarli e sostenerli nella loro
crescita e ricordando che i bambini di Betlemme, i bambini di
Gerusalemme, sono i figli della Terra Santa, sono la futura
generazione di questa terra, dove il Figlio di Dio è nato,
facendosi bambino per noi.
Prima di concludere la festa con la consegna di
tanti regali , un gruppo di bambini si è esibito sul palco
intonando e coinvolgendo tutti nel nuovo inno di Bambini senza
confini.
MESSAGGIO DEI BAMBINI SENZA CONFINI 2008
«Il nostro messaggio oggi… è un messaggio senza
confini perché l’immaginazione dei bambini e i loro sogni sono
senza confini!
I bambini hanno il diritto di vivere la loro
vita senza soprusi ed umiliazioni
Affinché possano crescere con saldi valori che
li conducano a scoprire l’amore di Dio.
Questo è l’appello che noi bambini rivolgiamo a
tutti:
Perché insieme possiamo costruire un’unità vera
e una pace duratura.
Per poter scoprire la bellezza della grazia di
Dio chi ci ha creati a sua immagine.
I “Bambini senza confini” sono venuti da
Gerusalemme a Betlemme
Per portare speranza e solidarietà ai bambini
di Betlemme
Affinché con l’impegno di tutti un giorno, i
loro sogni,le loro idee e le loro mani si potranno unire
Per realizzare un avvenire migliore a cui tutti
aspiriamo».