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La "posca" dei legionari      
di don Lucio Luzzi   
 

 

Un gesto dei legionari sul Golgotha non va dimenticato perché è uno dei pochi, improntati ad umanità, che solo loro, non i giudei, potevano fare a Gesù: l’aver dato da bere al Salvatore, alla richiesta pressante: “Ho sete”. Noi facciamo bene ad interpretare questa richiesta, in senso spirituale; ma quello ovvio, naturale, era di più facile comprensione per quei romani.

Innanzitutto c’è da chiedersi come abbiano fatto ad intendere quelle parole del Crocifisso; se i legionari non capivano l’armaico. O si ammette che qualche persona lì presente, abbia fatto loro capire il senso di quella domanda, oppure che i militi comprendessero l’aramaico, in cui sicuramente si esprimeva Gesù ed allora l’esclamazione Eli… Eli…fosse stata fatta non in aramaico, ma in ebraico, lingua ufficiale della liturgia ebraica.

C’è poi da precisare con quale strumento abbiano fatto giungere il liquido alle labbra del Crocifisso, dato che la croce era alta. Il testo che noi sentiamo nelle nostre liturgie, parla di canna , mentre un altro testo usa issopo, pianticella dei nostri giardini. La traduzione esatta forse è: ..i soldati, presa una spugna, inzuppatala in quell’aceto, la posero su di una lancia e la porsero a Gesù.

Riguardo alla bevanda, c’è da precisare che si trattava di una soluzione di acqua e aceto, che i romani usavano, da contadini, per dissetarsi sui campi e da legionari nelle campagne militari.

La chiamavano “posca” e la portavano in borracce di vario tipo.

Sul calvario l’avevano portata evidentemente per altro servizio:disinfettarsi dopo l’operazione macabra della crocifissione.

Ne avevano versata una buona  quantità, dice S.Giovanni, su di un catino, lì per terra, e quando intesero il Sitio di Gesù, risolsero il caso in quel modo.

Non era poco, in favore di un plebeo, fatto passare per nemico di Cesare! 

 

Don LUCIO LUZZI

Direttore “Vie dello Spirito”

 


 
 
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