Pregare con le icone
L'icona è una esperienza
spirituale, ma anche - afferma il teologo ortodosso Boris
Bobrinskoy, decano dell'Istituto Saint Serge di Parigi - è
sacramento della divinità e umanità del Cristo. Dopo che il
Verbo divino ha assunto carne e materia nell'incarnazione, dopo
che queste realtà sono state trasfigurate nella luce della
risurrezione, dopo infine che sono state chiamate a partecipare
della vita divina nell'ascensione, il linguaggio e l'arte umana
.... possono diventare capaci di tradurre per i nostri sensi
umani e per la nostra intelligenza la presenza della Trinità
divina in se stessa e nei suoi santi.
L'icona acquista così una
realtà sacramentale perché non solo riflette la gloria del
regno, ma ne contiene l'energia vivificante, e questo attraverso
i secoli e per sempre. Essa potremmo dire quindi che è
"carismatica", essendo carica dell'energia vivificante dello
Spirito.
La grazia di Dio non
disdegna di fissarsi e di manifestarsi nel prodotto più bello
dell'arte e della preghiera umana - "La Bellezza salverà il
mondo" (Dostoevshij).
Un'altra dimensione della
sacramentalità dell'icona, è la sua funzione "mediatrice" nella
preghiera. L'uomo stesso è un essere sacramentale per natura e
ha bisogno del veicolo dei sacramenti per raggiungere la
comunione con l'Invisibile. Per il tramite dell'icona s'instaura
una vera relazione tra il credente e il mistero rappresentato.
L'icona è inseparabile
dalla parola viva di Dio, che traduce in linguaggio di bellezza
e di luce al di là delle parole.
Fonte:
http://www.arteikon.it
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